Frangenti di vita sospesa

La signora Teresina ha appena finito di stendere i panni e finalmente potrà godersi un po’ di meritato riposo.
L’odore di naftalina impregna la sua cassettina da lavoro in legno grezzo, dove conserva gelosamente le sue matasse di cotone per uncinetto, è intenta a scegliere con estrema cura, quello che ritiene il più adatto al suo prossimo “lavoro” , un centrino con una trama di rose stilizzate, sarà il suo regalo di compleanno per la nipote Agnese appena promessa sposa, perché è convinta che certi doni non passeranno mai di moda.
Ad un certo punto la naftalina sembra quasi fondersi in un unico profumo dal cuore mediterraneo, con l’odore di peperonata che cuoce a fuoco lento sui fornelli, in sottofondo “grida di rondini e ragazzini” probabilmente preludio di un’estate più torrida del solito. Per un momento avverto il desiderio di rimanere intrappolata in questo quadro onirico di un frangente di vita quasi sospesa nel tempo, e penso ad una vecchia canzone di Guccini, e mi convinco che “il tempo stringe la borsa” e che “c‘è il sospetto che sia triviale.”
L’affanno e l’ansimo dopo una corsa
L’ansia volgare del giorno dopo
La fine triste della partita
Il lento scorrere senza uno scopo
Di questa cosa che chiami vita